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Lisbeth e il segreto della città d'oro Copertina flessibile – 23 maggio 2017
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- Età di letturaDa 10 anni in su
- Lunghezza stampa474 pagine
- LinguaItaliano
- Dimensioni14.4 x 3.3 x 21.5 cm
- EditoreDe Agostini
- Data di pubblicazione23 maggio 2017
- ISBN-10885114947X
- ISBN-13978-8851149475
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Dettagli prodotto
- Editore : De Agostini (23 maggio 2017)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 474 pagine
- ISBN-10 : 885114947X
- ISBN-13 : 978-8851149475
- Peso articolo : 460 g
- Dimensioni : 14.4 x 3.3 x 21.5 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 430,621 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 5,256 in Fantasy per bambini (Libri)
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Appena ho iniziato a leggere ,o meglio bere ,questo libro,
che ho letto piu'volte,
mi ci sono sentita dentro come se fossi la protagonista.
Il libro e' scritto bene e la lettura e' scorrevole.
Lisbeth è un adolescente, nella sua magnifica e perfetta città, la città d'oro, dove tutti gli abitanti vivono in pace e armonia fra loro. All'età di tredici anni a tutti gli adolescenti spuntano i primi capelli d'oro e solo così riescono a compiere il primo volo, il primo di molti, si perchè gli abitanti di questa città vengono chiamati "lucenti" e sanno volare. Però per Lisbeth non è tutto semplice e il giorno del suo tredicesimo compleanno non riceve il dono! Lisbeth, non vola! Viene derisa e attaccata, per i genitori è una vera disgrazia, solo il suo amico di sempre Andrè non ride di lei, perchè la conosce fin dall'infanzia, perché conosce il suo carattere e ogni piccolo particolare, una sostanziale differenza per lui non è nulla ma per gli altri si ...ed è così che Lisbeth deve andare via, per frequentare un'altra scuola, molto ma molto diversa.
Una storia differente e dolce, dai toni leggeri e spensierati, dove chiunque può immergersi e sognare. Una favola a regola d'arte senza nessun intoppo che scorre veloce come il vento. Lo scorrere veloce delle parole fa sperare e tifare per la protagonista. Tutto appare bello ma molte volte ciò che ci appare diverso tanto diverso non è, siamo tutti uguali, tutti esseri viventi e nessuno può decidere il contrario.
La città d'oro è un posto incantato dove tutti vorremmo vivere ma purtroppo oltre le mura c'è qualcosa di più rude e selvaggio e Lisbeth si troverà a scoprirlo, non è tutto oro quel che luccica. Scoprirà un nuovo punto di vista, nuove amiche e una nuova se stessa. Tutti possiamo diventare delle persone migliori, se solo lo vogliamo!
Fin dalle primissime pagine il lettore viene catapultato in una realtà nuova e insieme familiare, non è difficile calarsi nei panni di Lisbeth e di tutti gli abitanti della Città d'Oro. Dopo una manciata di capitoli, ci si accorge che la storia che si sta leggendo somiglia sempre di più a una metafora della nostra società moderna, e allora ai nostri occhi quello che inizialmente sembrava un romanzo fantasy si trasforma quasi in una sorta di distopico. Dico quasi perché Lisbeth e il segreto della Città d'Oro non rientra assolutamente in quest'ultimo genere, anche se al suo interno una critica al nostro modo di vivere (e di pensare) moderno esiste eccome.
"Che bisogno c'è di cambiare le regole, quando funzionano così bene?"
"Perché è il corso naturale delle cose! Il tempo passa! Tutto si evolve. Perché solo noi insistiamo a restare fermi, immutabili?"
"Perché noi siamo perfetti."
Nella Città d'Oro tutto è perfetto, anche i suoi abitanti, chiamati Lucenti, e perfino i sentimenti. Non c'è posto per la tristezza, l'insoddisfazione e la frustrazione. Ogni cosa negativa viene cancellata, o meglio, dimenticata, trasformata. I Lucenti possono scegliere il proprio mestiere esercitandolo senza nessun tipo di problemi. Anche la morte è vissuta con uno spirito diverso, poiché non è possibile morire di malattia, ma solo di vecchiaia. E quando la fine sopraggiunge, l'angoscia, la tristezza e il dolore sono assolutamente banditi. La dipartita dal mondo avviene serenamente, il lutto non dura che pochi attimi, poi si riprende a festeggiare la ricchezza della vita, con i suoi colori e profumi. Niente deve minare all'equilibrio della Città d'Oro, dove ogni dote è libera di essere espressa e ammirata e dove l'aspetto esteriore è la prima cosa che conta, insieme all'etichetta.
L'unico neo in questo mare di perfezione è proprio Lisbeth. Non solo è impacciata in un modo che in molti ritengono imbarazzante nella ridente cittadina, ma... be', i suoi capelli non sono dorati come quelli di tutti gli altri Lucenti. Lisbeth diventa un caso clinico, etichettata come diversa, normale, e la normalità non è ammessa tra le mura della Città d'Oro, ma solo al di fuori, e questo Lisbeth lo imparerà a sue spese. La aspetta, infatti, una nuova vita nelle Terre Selvagge, là dove vivono i Non-Lucenti, gli imperfetti, i poveri, tra cui si nascondo ladri, assassini e delinquenti della peggior specie.
E' questo lo sfondo su cui si snoda la storia di Lisbeth. L'autrice parla ai suoi lettori con un linguaggio semplice, uno stile leggero e privo di fronzoli. Ho apprezzato la spensieratezza con cui Mavis Miller ci racconta e trasmette temi importanti, facendo uscire i suoi lettori cresciuti, con un'esperienza in più in quella meravigliosa valigia da viaggio che è la lettura.
Lisbeth e il segreto della Città d'Oro ci parla di razzismo, ma non solo. Sono molte le figure che potranno rivedersi nella protagonista di questa storia. Nella nostra società moderna diverso è colui che va controcorrente, ma anche lo straniero, l'intruso, che diventa il capro espiatorio contro cui inveire e arrabbiarsi. Diverso è anche chi ha una spiccata sensibilità o chi è affetto da una rara malattia e per questo "sbagliato", anormale.
Mavis Miller dà voce a queste persone e ai loro piccoli, grandi drammi quotidiani, e lo fa con una spensieratezza e leggerezza disarmanti. Quella che appare come una semplice favola per intrattenere i bambini, si rivela un piccolo gioiello ricco di insegnamenti e intriso di messaggi che non è difficile individuare sotto il nero dell'inchiostro della parola scritta.
L'autrice ci parla anche dell'amore e dei sentimenti, quelli che ci rendono speciali in quanto esseri umani: è da questi che dobbiamo partire per comprendere l'uguaglianza e l'unicità di ognuno di noi. Siamo tutti esseri unici con le nostre imperfezioni, ma è proprio questo a renderci profondamente simili.
Leggete Lisbeth e il Segreto della Città d'Oro se avete voglia di magia, fantasia e spensieratezza. Ma leggetelo anche se desiderate una lettura leggera che faccia riflettere su temi importanti, perché non ve ne pentirete!