Non so se è possibile non appassionarsi a un libro quando lo si traduce. Si convive per mesi con i suoi personaggi, ogni mattina ci si sveglia e si entra nel loro mondo e nelle loro vite, li si sente parlare. Impossibile restare indifferenti. Poi però a un libro ne segue un altro e a poco a poco gli entusiasmi si spengono, i fuochi diventano brace.

Con Shadow Magic già so, e lo so per certo, che non andrà così. È passato del tempo da quando l’ho tradotto, ma il piacere che ho provato nel leggerlo lo sento ancora in bocca. Come quando mangi una torta buonissima e anche a distanza di tempo ogni volta che ci ripensi ti torna l’acquolina.

Difficile riassumere che cosa ti colpisce di una storia, soprattutto se di quella  storia ti hanno colpito tante cose.

La trama è intricata, come piace a me, ma senza essere faticosa da seguire. Se dovessi definirla in una parola direi che si tratta di un giallo, che comincia con un delitto e termina con la soluzione dell’indagine. Anche se a ben guardare di misteri, o meglio di segreti da svelare, ce n’è più di uno.

Uno di questi segreti riguarda Thorn, ragazzino impertinente ma nobile e coraggioso, che mi ha immediatamente conquistato con le sue risposte irriverenti. È partito da casa pensando di tornarvi pochi giorni dopo e invece finisce a fare lo scudiero nel castello di Lily Shadow, principessina ribelle e testarda, alle prese con il difficile compito di mettere d’accordo gusti e aspirazioni personali con i doveri di sovrana. Ultima discendente di una famiglia di maghi, Lily è troppo affezionata al suo mondo di tenebre per permettere che venga violato dall’arrogante “splendore” dei Solar, la famiglia del suo antipatico e ipocrita pretendente. Per fortuna, trova un prezioso alleato in Thorn e nel suo pipistrello gigante.

Ecco, a proposito di pipistrelli giganti, una cosa che mi fa venir voglia di riaprire le pagine del libro in questo stesso momento è il castello degli Shadow. Mi sono immaginata a percorrerne le grotte sotterranee, far risuonare i passi nelle sue sale diroccate, esplorarne la biblioteca segreta, giocare con i suoi gargoyle. Che voglia di tornarci!

È una lettura che consiglierei… un po’ a tutti. Perché qui dentro c’è Harry Potter, ma c’è anche La famiglia Addams, c’è l’horror e c’è il comico, ci sono gli amici animali e c’è pure un po’ di western. E non manca un pizzico di esotico. Gli ingredienti sono tanti e amalgamati con arte.

E poi… E poi c’è un capitolo in particolare che mi è rimasto proprio nel cuore. Un capitolo dove il romanzo sconfina nella poesia, dove la magia la compie l’autore ed è una magia meravigliosa. Ma non voglio dirvi qual è. Scopritelo da soli.

Roberta Verde