Autore Piero Martinetti
Editore UTET
Abbagnano trattando della filosofia di Martinetti dice che è una specie di misticismo della ragione. La prova provata della giustezza di questa brillante definizione è nelle pagine del Breviario, testo in qualche modo riassuntivo del suo pensiero. Ma per verificarlo compiutamente bisogna paradossalmente superare la lettura più facile del libro, quella che si appaga dei brillanti aforismi che ne costellano le pagine. Un esempio: La verbosità è sempre segno di impulsività e di superficialità: gli uomini della parola, gli oratori, i concionatori delle folle che fanno risuonare le tribune della loro eloquenza vibrante sono in fondo degli instabili, degli irresoluti, dei deboli, presso i quali la reazione verbale si è sovrapposta alla volontà. E forse proprio in questa asprezza aforistica, debitrice dei suoi amati MarcAurelio, Seneca, Schopenhauer, Leopardi (citatissimi nel Breviario) va rintracciato il motivo per cui la prima edizione del 1923, in anni non ancora compiutamente fascisti ma che già risentivano di un certo clima, uscì anonima Nel Breviario, come ben scrive Vittorio Mathieu, Martinetti segue luomo nel suo elevarsi dal cieco impulso al dominio razionale di sé in cui consiste la vera libertà… La sfiducia nel valore della vita non può essere superata che con la contemplazione dellEterno e la convinzione che luomo è destinato a trovare il suo riposo in qualcosa che è al di sopra dellumanità stessa. Ma attenzione: la religiosità in cui Martinetti ripone il valore della vita non ha a che fare con nessuna delle religioni confessionali verso le quali, e in particolare verso il cattolicesimo, nutriva fortissima avversione. È piuttosto una forma di mistico panteismo che aspira a liberarsi dalle particolarità contingenti per rientrare nellunità del tutto.