Autore James Traub
Editore UTET
Il miglior libro mai scritto sulle Nazioni Unite
Paolo Garimberti, “La Repubblica-Il Venerdì”
Un libro eccezionale che rivela i meccanismo decisionali dell’ONU e delle sue commissioni, che mette a nudo i perché delle apparenti (o reali) passività dell’organismo nei confronti di guerre e stragi, che sottolinea l’eterna dialettica tra intervenire e “non intromettersi”. E lo fa facendo tesoro di anni di colloqui riservati con Kofi Annan e i suoi collaboratori (ma anche con i suoi avversari…). Nelle pagine si riflettono con tragica vivezza tutte le grandi crisi internazionali, dalla Bosnia all’Afghanistan, dall’Iraq al Darfur, ma anche le crisi interne al Palazzo, le dispute tra USA e i paesi ex coloniali, senza dimenticare la vicenda dello scandalo del cosiddetto Oil For Food. Proprio a questo scandalo, che coinvolse un “degenere” figlio di Kofi Annan e mise in grave crisi tutto il mondo dell’ONU, è dedicato un capitolo dei più grandiosamente tragici e problematici. Centrale, nel volume, la figura di Kofi Annan, seguito dalla nativa Costa d’Avorio fino ai palazzi del potere internazionale, nella sua affascinante miscela di idealismo e pragmatismo, nella sua straordinaria capacità di comprensione e partecipazione delle tragedie che sconvolgono il mondo. E attorno a lui, in una vorticosa girandola, tutti i protagonisti del nostro tempo: Bush e Condoleeza Rice, Saddam Hussein e Putin, e una folta schiera di “oscuri” comprimari spesso straordinariamente simili ai personaggi dei romanzi di Le Carré. Ma straordinariamente, “storicamente”, reali.
I sudanesi permisero a una delegazione dell’Alto Commissarato ONU per i diritti umani di visitare il Darfur, e il rapporto che ne scaturì suggeriva che il governo poteva essersi reso responsabile di crimini di guerra. Annan continuò a portare funzionari di alto livello davanti al consiglio, che finalmente a metà maggio presentò una dichiarazione molto più dura di condanna degli attacchi ai civili, delle violenze sessuali, delle deportazioni in Darfur. Lo stesso Annan passò ore e ore a mercantegiare con i funzionari sudanesi per l’accesso degli operatori umanitari e dei rifornimenti.