Autore Patrizia Dogliani
Editore UTET
A differenza del nazismo al quale sono stati dedicati studi di storia sociale sia da parte di storici tedeschi che anglosassoni, il fascismo italiano appare ancora privo di una storia sociale complessiva, mentre esso è divenuto oggetto e modello per una lettura culturale del fenomeno totalitario. Questo lavoro si presenta come prima sintesi della società italiana sotto il regime fascista, dagli anni della presa del potere sino alla sua crisi durante il conflitto mondiale, passando attraverso il lungo decennio dellorganizzazione e dellottenimento di un consenso tra classi medie e tra ceti popolari. Partendo da studi che hanno ricostruito settori specifici dellorganizzazione di massa del partito (le opere rivolte allinfanzia, alla maternità, ai giovani, al dopolavoro) la mobilitazione della popolazione maschile (la milizia, lo sport) ed analizzato linsediarsi e lorganizzarsi del regime in provincia, Il fascismo degli italiani esamina lincidenza del fascismo nella quotidianità degli italiani, nelle mentalità, nel plasmare paternalismo e conformismo individuando anche atteggiamenti di resistenza e di dissidenza sociale e culturale. Il fascismo interviene nella modernizzazione della società italiana e sollecita lincontro tra politica e vita sociale, nel contempo però congela e fa arretrare il paese rispetto ad alcune grandi linee di sviluppo occidentale, che coinvolgono in particolare la popolazione femminile, il mondo rurale, le relazioni interpersonali e la sessualità, ed anche il rapporto tra cittadino e stato. Il lavoro costituisce quindi un capitolo della storia dellItalia Unitaria, non isola il Ventennio bensì tenta di capire quanto il regime fascista abbia modificato ed inciso sullo sviluppo sociale, dei comportamenti e delle mentalità degli Italiani rispetto allepoca liberale, e quanto di esso sia rimasta traccia nellItalia repubblicana.