«Diremo dunque che la forza ha per oggetto di imporre l’organizzazione di un certo ordine sociale nel quale governa una minoranza, mentre la violenza tende alla distruzione di questo ordine. La borghesia ha fatto uso della forza sino agli inizi dei tempi moderni, mentre il proletariato reagisce adesso con la violenza contro di essa e contro lo Stato.»
«Le Riflessioni sulla violenza sono uno di quei libri del tutto ignorati dal pubblico, ma di rara forza esplosiva. Resterà senza dubbio una delle grandi opere di questo tempo, poiché ha avuto la singolare fortuna di ispirare di volta in volta il bolscevismo di Lenin e il fascismo di Mussolini.»
«Avere emancipato l’individuo, togliendogli il senso degli interessi del paese: ecco il torto massimo del cristianesimo agli occhi di Sorel.»
«Le riflessioni sulla violenza sono il libro dell’epoca.»
«La democrazia riesce a confondere gli spiriti impedendo a molte persone intelligenti di vedere le cose come sono in realtà, perché essa è servita da avvocati abili nell’arte di imbrogliare le questioni, grazie a un linguaggio fazioso, a un’agile sofistica e a un enorme apparato di declamazioni scientifiche.» Così Sorel, nelle Illusioni del progresso, esprime la sua visione della democrazia: una forma di governo mediocre, la cui natura utilitaristica corrompe l’integrità della morale collettiva e introduce un individualismo mortificante per la società.
Sulla figura di Georges Sorel, accusato di essere fascista e antisemita, di incitare alla violenza e all’omicidio, studiosi e critici si sono scontrati per decenni. Troppo spesso però si è tralasciato di approfondire un pensiero a tratti intollerante e antistatale, reazionario e anticattolico, ma anche spregiudicato e moderno, originale e risoluto. Nella complessità di un mondo in cambiamento, ai cui problemi Sorel, «uomo del proprio tempo», era fortemente interessato, il rifiuto anche violento dello stato democratico era invece un modo per rompere i compromessi e raggiungere un’onestà e un’integrità sociali irrimediabilmente perdute. Attribuite di volta in volta alla destra e alla sinistra estreme, le idee di Sorel rivendicano oggi una meditazione più equa, e finiscono per descrivere un’attualità che somiglia, sempre più minacciosamente, alla nostra.