Vite Parallele – vol. IV

Vite Parallele – vol. IV

«Spesso un breve episodio, una parola, un motto di spirito mette in luce il carattere molto meglio che non battaglie con migliaia di morti, grandissimi schieramenti di eserciti, assedi di città.» Di vite e non di storia s’impegna a scrivere Plutarco, autore di lingua greca tra i più importanti e fecondi del mondo classico. Nato a Cheronea intorno al 50 d.C., durante il regno dell’imperatore Claudio, egli fu cittadino dell’Impero romano e condusse una lunga vita: morì ottantenne, dopo essere stato studioso, politico, filosofo, scrittore e sacerdote del dio Apollo a Delfi. Consapevole di vivere in una fase della storia caratterizzata dalla necessità di riunire sotto un unico cielo due mondi distinti, quello greco e quello latino, Plutarco reinterpretò in modo originale la tradizione romana della biografia aneddotica, modificandone la forma e la struttura per venire incontro alle nuove esigenze di un impero che aveva sempre meno frontiere tra Oriente e Occidente. Le Vite Parallele raccolgono così, a coppie, le biografie di un uomo illustre greco e di un suo corrispettivo latino, scelti secondo criteri di somiglianza nel carattere o nel destino, allo scopo, di natura morale, di mettere in luce l’uomo. Protagonisti del volume sono uomini che ottennero un grande prestigio attraverso le imprese militari. E di questi, Plutarco non ci consegna mere biografie di strateghi e abili combattenti, ma descrive nel suo complesso la loro personalità, vizi ed errori compresi. Si va da Filopemene, ultimo paladino della libertà greca, che condusse con valore la lega Achea, a Tito Quinzio Flaminino, il generale romano che annientò Filippo V di Macedonia; da Pelopida, che insieme a Epaminonda contribuì al dominio di Tebe su tutta la Grecia nel IV secolo a. C., a Marcello, vincitore dei Galli, che combatté molte battaglie contro Annibale durante la Seconda Guerra Punica; fino a giungere ai due più grandi conquistatori del mondo antico, Alessandro Magno e Giulio Cesare, che con la loro vicenda umana hanno rappresentato, meglio di chiunque altro, la grandezza e tutte le contraddizioni dell’uomo di potere.