«Sii più leggero della freccia scoccata,
sii più rapido dell’acqua corrente,
sii asilo nel giorno ventoso,
sii sostegno nel giorno pesante,
sii barriera nel giorno infausto,
sii utile quando insorge la malattia!»
«Le mie mani somigliano a tenaglie di ferro,
i miei due piedi a una stretta ferrea,
il mio corpo è simile a una roccia,
il mio corpo nero è come l’acciaio.
Se tirano contro di me,
non mi faranno nulla, perché io sono uno sciamano.
Se mi tagliano con le forbici,
non mi faranno nulla, perché io sono uno sciamano.»
Profondamente radicato nelle antiche culture pre-agricole, lo Sciamanesimo, più che una religione, è un complesso di credenze, un sistema ideologico, una concezione del mondo. Sebbene tradizioni e pratiche sciamaniche siano diffuse in larga parte della terra, la sua area d’elezione è la Siberia: quelle terre gelide e lontane ospitano il nucleo originario di una spiritualità potente, in cui lo sciamano è il tramite con il mondo ultraterreno. Suo compito non è portare la salvezza agli uomini, ma piuttosto intercedere per loro presso spiriti e divinità, in modo da risolverne i piccoli e grandi problemi dell’esistenza. Attraverso un complesso rituale di musica e danze, lo sciamano si immerge in uno stato d’estasi ed entra a diretto contatto con il magico, il religioso, il sacro. Con il suo tamburo sale sull’albero del mondo o naviga il fiume dell’universo, facendosi insieme medico, divinatore, psicopompo, ministro del culto.
Questa antologia, curata da Ugo Marazzi, storico e professore di Studi asiatici all’università “L’Orientale” di Napoli, raccoglie le testimonianze di una letteratura antica, tramandata oralmente per secoli di sciamano in sciamano e composta di invocazioni, inni e preghiere. Testi capaci di svelare le radici ancestrali dell’uomo, il suo rapporto con il divino e l’infero, e infine di riavvicinarci alla natura nella sua forma più profonda e autentica.