Francesca Guido, editor di narrativa di De Agostini Libri, racconta il suo primo incontro con Tutta la verità su Gloria Ellis di Martyn Bedford: un vero colpo di fulmine!

Ci sono libri che ti rapiscono dal primo momento e non ti lasciano più scampo. Così è stato per me quando ho iniziato a leggere Tutta la verità su Gloria Ellis.

Ho attaccato le prime righe distrattamente, mentre il telefono squillava e io cercavo di ignorarlo. Era una giornata frenetica in casa editrice, ma l’idea del romanzo mi piaceva e volevo dare un’occhiata.

La storia suonava più o meno a metà tra una suspense e una storia d’amore, ma con una struttura molto più intrigante. Venti capitoli, venti domande: un romanzo costruito come un interrogatorio della polizia. Un lungo flashback in cui Gloria Ellis, una ragazza ricca e annoiata, cerca di far luce sulla misteriosa scomparsa del suo fidanzato, Uman. I due ragazzi infatti sono scappati di casa insieme, senza dare notizie a nessuno per molte settimane, ma solo Gloria è tornata. E di Uman nessuno sa più nulla.

L’idea mi è parsa subito interessante, molto originale. Così mi sono tuffata nel manoscritto e in un attimo il mondo intorno a me è scomparso. Mi sono ritrovata da sola, senza più telefoni che squillavano, a leggere compulsivamente una pagina dopo l’altra. Perché tutto in questo romanzo funziona. Funzionano i due protagonisti, Gloria e Uman. Così diversi l’uno dall’altra, eppure così simili. Forti e fragili allo stesso tempo, pieni di luci e di ombre.

Ma ancor di più funziona la suspense. Fino all’ultima, inaspettata riga è impossibile immaginare quello che sarà di loro, e tu – lettore – sei in balìa dello straordinario potere di una narrazione intensa, imprevedibile. Parola dopo parola, frase dopo frase, ti accorgi che nulla è come appare.

Difficilmente mi è capitato di leggere un romanzo così riuscito. Consigliato a tutti i lettori che amano la suspense psicologica, i personaggi dai mille volti e i colpi di scena inattesi.