Cecelia Ahern, autrice bestseller di Flawed, PS I love you e Scrivimi ancora, ha risposto alle domande di alcuni dei book blogger italiani più attivi e appassionati. Nell’intervista che pubblichiamo racconta ai lettori di Flawed, delle sue fonti di ispirazione, dell’approccio ai romanzi young adult e distopici e di scrittura più in generale.

Come è stato scrivere il tuo primo YA? E sopratutto come è stato il primo approccio al genere distopico?
(Clarissa. Words of books – http://words-of-books.blogspot.it/)

Cecelia Ahern: Ho trattato Flawed esattamente come qualsiasi altro mio romanzo. A renderlo differente dagli altri è stato il ritmo. È una storia più veloce, e mentre la scrivevo ho fatto a fatica lasciare la penna, il cuore mi batteva all’impazzata, sentivo il sangue ribollirmi nelle vene. Ne ero talmente conquistata che ho scritto di getto la prima bozza, in sole sei settimane. Nonostante ciò, credo che il romanzo rispecchi in toto il mio stile, che si basa su personaggi che affrontano momenti duri e difficili e che percorrono un viaggio alla scoperta di loro stessi, conducendoli infine a raggiungere la consapevolezza di sé e a guarire la loro anima ferita. Per quanto unico sotto certi aspetti, anche Flawed tratta questo importante tema.

Scriverai altri YA dopo questa duologia? Hai già pronto qualcosa per il tuo prossimo romanzo?
(Chiara. Il castello tra le nuvole – http://ilmondodiangelica.blogspot.it/)

CA: Perfect, il sequel di Flawed, sarà pubblicato l’anno prossimo negli Stati Uniti e in Inghilterra, in Italia è ancora da definire l’uscita. Sì, mi piacerebbe scrivere ancora romanzi Young Adult. Ho molte altre idee in testa! Il problema è che non ho il tempo di scrivere tutte le storie che mi saltano in mente. Di solito impiego circa un anno per la stesura di un romanzo, ma con Flawed e Perfect ho dimezzato i tempi. Non voglio che diventi un’abitudine, però, perché è veramente stressante. Sono una di quelle autrici che pensa valga la pena aspettare e far maturare la storia giusta e non forzare le cose, ne va sicuramente della qualità della scrittura.

Se potessi parlare a una te scrittrice più giovane, cosa le diresti?
(Jessica. Jess in wonderland – http://lostinwonderlandj.blogspot.it/)

CA: Andare avanti. Continuare a scrivere. Dopo dieci anni, tutto acquisirà un senso.

Cosa ti ha ispirato il mondo di Flawed?
(Silvia. We found wonderland in books – http://wefoundwonderlandinbooks.blogspot.it/)

CA: A ispirarmi è stata la convinzione che viviamo in una società che si basa sul giudizio, che non si fa scrupolo ad additare chi sbaglia, che umilia pubblicamente ed etichetta le persone. Sono convinta che gli uomini siano più portati a puntare i riflettori sugli errori degli altri che non a esaltare il buono che c’è in loro. Ed è proprio su questa teoria che mi sono basata per creare Flawed.

In Flawed la fantasia è molto vicina alla realtà sopratutto per quanto riguarda le ingiustizie. Come pensi che possa aiutare, al giorno d’oggi, una storia come la tua a tutti quei lettori che ogni giorno vengono trattati come Celestine?
(Luigi. Everpop – http://everpopblog.blogspot.it/)

CA: I problemi che Celestine affronta in Flawed sono gli stessi che affrontiamo noi quotidianamente, e che abbiamo affrontato nel nostro passato. Le regole della marchiatura ricordano le leggi contro gli ebrei della Seconda Guerra Mondiale. I bambini nati da genitori “fallati” e presi in custodia dallo Stato per essere cresciuti in istituti rievocano il trattamento subito dalle madri single in Irlanda alcuni decenni fa. I personaggi che sono additati perché si recano all’estero nei Paesi dove l’eutanasia è legale si rifanno alle donne irlandesi che andavano nel Regno Unito per abortire. Con questo romanzo ho voluto certamente intrattenere le persone e aiutarle a evadere, ma ho anche voluto far loro aprire gli occhi su quello che accade attorno a noi, a essere più consapevoli, meno giudici e più compassionevoli.

Qual è il romanzo (tra tutti quelli che hai scritto) che ti ha spezzato il cuore mentre lo stavi scrivendo? È stato per ragioni personali o è stata semplicemente la storia?
(Elisa. Devilishly Stylish – https://devilishlystylish2011.blogspot.it/)

CA: PS I Love You mi ha spezzato il cuore ma lo ha anche guarito. Flawed ha suscitato in me il medesimo effetto. Ho scritto questa storia con rabbia e frustrazione, mentre PS I love you con tristezza e speranza. E sì, per entrambi i romanzi ci sono ragioni personali.