Abbiamo già parlato di gialli, delle caratteristiche di base di questo tipo di romanzi e di come il cuore narrativo ruoti spesso intorno ai tratti caratteriali del detective.

Spesso, più che il personaggio di un romanzo, il detective diventa per il lettore quasi una persona cui affezionarsi, che si desidera incontrare e scoprire sempre più, romanzo dopo romanzo. Forse per la prevedibilità della narrazione o al contrario per l’imprevedibilità delle soluzioni che questo tipo di personaggio riesce a trovare, il lettore ha sempre il piacere di ritrovarsi a dialogare con queste figure, alcune delle quali ormai leggendarie.

Tantissime sono le piccole curiosità che appassionano ancora oggi i lettori sulla nascita di questi personaggi, sulla loro personalità, ma anche sulla loro evoluzione nel tempo.

Basti pensare alla prima comparsa in sordina del celebre detective Sherlock Holmes, che non incontrò subito il favore dei lettori, ma già sei anni dopo fu protagonista di una curiosa rivolta popolare contro la sua “morte”. La pressione fu così forte che alla fine l’autore Conan Doyle decise di riprendere a scrivere e nel 1903 pubblicò Il mastino dei Baskerville, usando un escamotage narrativo alquanto curioso, ma perfettamente in linea con il trasformismo tipico di Sherlock, al quale era stata attribuita una “finta morte”.

Un momento altrettanto curioso è l’incontro, quasi casuale, tra Holmes e Watson, i due si trovano prima come coinquilini e poi colleghi e amici. Non a caso è proprio la voce di Watson che ci racconta le avventure di Sherlock Holmes ed è il suo sguardo che documenta ai lettori le insolite vicissitudini che si susseguono nell’appartamento 221b di Baker Street.

E che dire del commissario Maigret? Uno dei pochi a non avere un assistente di fiducia, ma ad avere un legame sentimentale: sua moglie, Luise Leonard, che spesso incontriamo come la signora Maigret (che è anche il titolo di una delle avventure più amate nate dalla penna di Georges Simenon). Oltre ad essere una perfetta donna di casa e l’unica che riesce a soddisfare gli eccentrici gusti culinari di Maigret, è spesso un valido aiuto per le sue indagini.

L’autrice Barbara Notaro Dietrich con il romanzo Mio marito Maigret ci regala un ritratto di questo amatissimo personaggio attraverso gli occhi della donna che lo ha accompagnato per tutta la vita, e attraverso il racconto di un legame molto forte oltre che originale.

E quanti possono dire di conoscere davvero le origini di Miss Marple, protagonista di tanti romanzi di Agatha Christie? La famosa detective, più volte protagonista anche al cinema e in televisione, è nata dall’incontro tra i tratti somatici di una cara zia della scrittrice e il nome di un piccolo borgo inglese nei pressi di Stockport: una donna di mezza età, originale nel modo di vestire, indipendente e molto sopra le righe rispetto alle sue coetanee, di cui comunque amava circondarsi. Quando non è impegnata a risolvere uno dei suoi casi, ritroviamo Miss Marple a fare birdwatching o nell’attività di potatura delle piante.

Il primo romanzo in cui si incontra Miss Marple è La morte nel villaggio (The murder at the village), pubblicato per la prima volta nel 1930 in Gran Bretagna e nel 1934 in Italia, quattro anni dopo, da Mondadori come numero 97 di quei Libri Gialli che nel nostro paese hanno contribuito così tanto al successo del genere da diventarne di fatto il nome.

Sono solo alcune delle curiosità che abbiamo raccolto sui detective letterari più famosi che hanno contribuito a decretare il successo di questo genere da sempre amatissimo dai lettori e che non sembra conoscere declino.